Recentemente mi è capitato di leggere online un articolo molto interessante che parlava dell’importanza per i bambini di sporcarsi.

Mentre lo leggevo non ho potuto fare a meno di pensare alla mamma di Luca (e a quella di Claudia o a quella di Giacomo) che, quando mi portano i bimbi in studio per l’attività psicomotoria, mi salutano preoccupate con indosso un sorriso dispiaciuto e stropicciato. Si scusano, in genere.

“Scusa Marcella, ma sono appena andata a prenderlo all’asilo ed è tutto sporco.”bambino e colori

“Bene!” rispondo io sorridente “Vuol dire che ha giocato e sicuramente si è anche divertito”.

Guardo Luca e, nascosto dietro a un paio di macchie d’erba con striscioline di fango che fanno da cornice, si intravede un sorrisone un po’ sdentato. Si, mi sa proprio che si è divertito.

Ecco, questa è l’immagine che quest’articolo mi ha, istantaneamente, portato alla mente ricordandomi di quanto, effettivamente, sia una prerogativa dei bambini quella di sporcarsi.

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Ma nel momento stesso in cui si sporcano, cosa stanno facendo i bambini?

Luca quel giorno aveva fatto le gare di corsa nell’erba con Lucia che è la sua migliore amica ma forse un po’ la ama anche. Così dice lui. Dopo le corse siccome lui aveva sempre vinto, ed era dispiaciuto per Lucia, le aveva cucinato una torta di fango con dentro dei sassolini: “…che assomigliava un po’ alla torta di riso al cioccolato che è la preferita del babbo. E la mamma quando è la loro festa gliela fa sempre!”.

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Ma Luca non è certamente il solo.

Mi sono ricordata di quella volta in cui anche Claudia arrivò con il vestito tutto sporco di terrabambina all'aperto

Quella volta a scuola era stata una giornata un po’ speciale perché in terra c’erano pozzanghere e un po’ di fango ma le maestre avevano voluto fare una sorpresa ai bambini ed erano andati, comunque, a giocare all’aperto. Ché tanto era estate ed era caldo. Lei si era tolta i sandaletti e aveva girato scalza per tutto il cortile. Sembrava un cortile diverso. Sembrava la spiaggia del mare, quando si può stare scalzi e giocare anche dove è bagnato. Sembrava una festa. La festa dei piedi. E della terra. E delle maestre pazzerelle.

Giacomo una volta è arrivato nel mio studio che sembrava essersi trasformato in un pittore. Era coperto di macchie di colori a tempera. I suoi occhi brillavano di stupore e meraviglia. Aveva scoperto l’arancione e poi aveva anche inventato il Giaco, che era il suo colore, perché lo aveva scoperto lui.

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Io lo so quanto è importante che i bambini si sporchino!

Quanto è vero e intenso quel momento in cui la vita ti esplode dentro e te la senti addosso. Quando i colori, nel momento esatto in cui li “senti”, sembrano brillare di più e la terra, se ci affondi i piedi dentro, è più comoda di un paio di pantofole calde. Così morbida e avvolgente. E allora pensi agli antichi e al fatto che se la chiamavano la Madre Terra, senza aver ancora letto Freud, forse ne sapevano già più di noi. bambino-terra

Vivere ciò che ci circonda è profondamente diverso dal guardarlo solamente!

E allora niente. Sono Pedagogista ne avrei, eccome, di parole per spiegare e motivare il perché i bambini si devono sporcare, ma preferisco non farlo.

Non credo ce ne sia più bisogno.

Credo che Luca, Claudia e Giacomo ci siano riusciti benissimo da soli.

Voi cosa ne pensate?