relax e lettura

In genere il fine settimana, per la maggior parte delle persone e anche per me, è un momento di svago e relax. Quando posso, ne approfitto per leggere un libro e magari vedere qualche mostra o film. Quello che ho letto e visto durante questo fine settimana mi ha portato ad una riflessione sulle modalità di comunicazione. Quante e quali modalità di comunicazione siamo abituati ad usare? Comunicare attraverso le immagini, le parole, i suoni mantenendo come obiettivo quello di trasmettere concetti ed emozioni è ancora possibile?

L’efficacia delle varie modalità comunicative può essere insegnata oppure la capacità di leggere un messaggio in un’opera d’arte, in una poesia o in una fotografia è qualcosa di innato e personale?

A volte credo che noi adulti, in primis, stiamo disimparando a comunicare utilizzando modalità diverse dai brevi messaggini di testo composti da parole abbreviate e sigle, per cui mi domando: se noi stessi stiamo perdendo l’allenamento a comunicare attraverso immagini, attraverso sguardi, gesti, suoni, saremo comunque in grado di tramandare o insegnare questa capacità ai nostri figli?

La mia pillola di oggi, in realtà, è più una riflessione, una domanda che lascio aperta e rilancio a voi: Cos’è al giorno d’oggi la comunicazione? Quali significati e quale reale importanza? Modalità comunicative come l’arte, la musica, la fotografia, che prevedono una riflessione, una modalità di messaggio più lenta e interpretativa, che valore possono avere per i bambini e gli adolescenti di oggi abituati a ritmi comunicativi istantanei e frenetici?

Se comunicare vuol dire mettere in comune e se il primo assioma della comunicazione è proprio quello che riguarda l’impossibilità di non comunicare, allora c’è un modo per ridare valore comunicativo a tutti quei gesti, suoni, immagini che non stanno in quei 140 caratteri?

E il silenzio con i suoi sguardi, con la sua valenza emotiva e comunicativa, come lo trascrivo su whatsapp?