In un articolo precedente vi avevo raccontato come, già nei primi tre mesi di vita, il bimbo sia recettivo e pronto, attraverso l’esperienza, a conoscere e scoprire cose nuove ogni giorno. E adesso?
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Cosa succede ai neonati dai 3 ai 6 mesi?
In questo trimestre avvengono alcune delle cose che io amo in assoluto di più nei neonati: la scoperta delle manine e dei piedini. Non c’è niente di più tenero e, allo stesso tempo, interessante dietro al semplice gesto di quel pugnetto in bocca. Passano i giorni, le settimane, i mesi e il neonato di 3 mesi circa comincia a porsi alcune domande rispetto a quelle “cosine” che vede ripetutamente passare davanti ai suoi occhi. Le ha sempre viste, è vero, e probabilmente le ha anche già messe in bocca ma non si era mai posto il problema di chiedersi effettivamente cosa fossero o di chi fossero quelle simpatiche cosine.
Fino a quel giorno, il giorno in cui il suo sviluppo cognitivo lo porta ad unire i pezzetti di quel misterioso Puzzle: quelle cosine, che più avanti scoprirà chiamarsi Mani, sono sue. Le guarda, le mette in bocca, poi le guarda di nuovo girandole e rigirandole davanti ai suoi occhi increduli e curiosi. È un momento davvero tenero, ma anche molto indicativo dal punto di vista dello Sviluppo Psicomotorio: i neonati dai 3 ai 6 mesi cominciano a mettere insieme le competenze cognitive per cominciare a riconoscere se stessi e le parti del loro corpo. Dopo le mani, sarà il turno dei piedini.
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Come aiutarli in questa fase dello sviluppo?
Innanzi tutto dobbiamo ricordarci dell’importanza, per loro, di stare a terra. È nel contatto con il terreno, nello sfregamento tra il tappeto e le parti del loro corpo che percepiscono se stessi e vengono stimolati a girarsi e a sperimentare i primi cambi posturali. I neonati dai 3 ai 6 mesi cominciano ad essere molto attenti e curiosi verso tutto ciò che li circonda: oggetti e persone. Ecco perché il modo migliore per stimolarli è proprio quello di dargli la possibilità di guardarsi attorno mettendoli in posizioni e altezze diverse: stesi, in braccio, nell’ovetto, nel passeggino, ecc. Questo è il momento in cui i bambini cominciano a cimentarsi nei primi tentativi per raggiungere la posizione seduta.
“…Alla fine del trimestre il bambino, ancora incerto e instabile, comincia a sperimentare la posizione seduto. Mi piace descrivere questa posizione come quella delle relazioni, perché qui il bambino ci osserva, ci sorride, ci passa degli oggetti e ne riceve…Il bambino è – a livello posturale, relazionale e simbolico – aperto all’altro. Per raggiungere però una posizione stabile e sicura, anche qui, il bimbo deve sperimentarsi. In che modo? Traballando un po’! Ogni volta che il bimbo perde la sua stabilità e tende a “piegarsi” da una parte o dall’altra sperimenta la ricerca del suo baricentro, cosa che lo porterà alle prime consapevolezze e ai primi esperimenti nel campo dell’equilibrio.” (Tratto da “Il Bambino nel suo primo anno di vita”)
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Un piccolo giochino
Per aiutarlo nei primi tentativi di ricerca dell’equilibrio tenetevelo tra le gambe appoggiato alla vostra pancia: inizialmente tenderà ad appoggiarsi completamente a voi oppure a stare totalmente ripiegato su stesso. Aiutatelo alternando voi stesse i momenti in cui gli date più o meno appoggio. Un giochino divertente e utile allo stesso tempo può essere quello della barca in cui, con il vostro bimbo tra le gambe, vi muovete strisciando sul sedere in giro per la stanza dondolandovi un po’ avanti e indietro. Il movimento passivo che faranno li aiuterà a stimolare l’apparato vestibolare, l’equilibrio e lo aiuterà a rafforzare la muscolatura.
Questo ed altri giochi sono descritti nel mio ebook “Il bambino nel primo anno di vita”.