Sono un paio di settimane in cui non scrivo nuovi articoli e me ne scuso, ma non sono latitante mi definirei più che altro “pensante”. Perdonate il pessimo gioco di parole!
In questi giorni mi è capitato di incontrare e parlare con parecchi genitori, la maggior parte dei quali mi ha riportato la difficoltà a gestire le emozioni dei bambini che emergono in maniera sempre più preponderante.
Le gestione delle, cosiddette, crisi familiari diventano il terrore e l’incubo dei genitori di bambini dai 2 anni in su.
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Cosa sta succedendo? 
Nella riflessione di oggi non voglio entrare nel merito di una situazione specifica, ce ne sono varie e magari le tratterò successivamente con più calma e in articoli distinti (gestione della rabbia, capricci, utilizzo e funzionalità dei No, le 3 Q: Quando, Quanti e Quali!).
Oggi mi piacerebbe riflettere insieme a voi sul perché un bambino che fa un capriccio, per quanto tenace e insistente, o un bambino che esplode in una crisi di rabbia o si impunta in richieste inappropriate, ci porti a metterci tanto in crisi e in discussione.
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Cosa di questo naturale percorso evolutivo ci ha portato a ritenere il peso di queste situazioni troppo pesante da gestire?
Il peso in questione, mi pare evidente, è il peso delle manifestazioni emotive e dell’identità in evoluzione dei figli che crescono.
Quando abbiamo deciso di arrenderci e dire: “Non so come fare a gestire questa situazione!”?
- quando il bambino ha cominciato a far “valere” la sua identità e personalità separata da quella del genitore (cosa che in genere avviene dai 2 anni),
- oppure quando l’espressione di questa “rivalsa” è diventata troppo forte?
In questo caso c’è una domanda che cerco sempre di tener a mente: quando ritengo che quel capriccio sia Troppo (troppo lungo, troppo esagerato, ecc) o quella rabbia sia Troppo (troppo forte, troppo urlata, ecc), tutto questo troppo: è troppo per chi? Perché la risposta è evidente: è troppo per me!
Per cui se la mia riflessione iniziale era: cosa sta succedendo? La risposta, che mi sembrerebbe più calzante, è che non siamo più in grado di gestire e contenere le emozioni dei bambini perché molte volte, per noi, sono troppo.
Mi sento di concludere con un monito che vale per tutti i genitori, educatori e adulti, in genere, che hanno a che fare con i bambini:
non siate spaventati dalle emozioni dei bambini, ci sono già loro che lo sono abbastanza.
I bambini hanno bisogno di qualcuno che si faccia carico delle loro emozioni in esubero fintanto che non riusciranno a farlo da soli. Non abbiatene paura. Tutte quelle emozioni sono già “troppo” per loro, non fate vedere che anche voi non riuscite a gestirle, ne sarebbero terrorizzati!