_Il gioco del bambino

La psicomotricità per un bambino non è solo esperienza corporea è anche e soprattutto esperienza emotiva.

Attraverso l’esperienza ludico motoria il bambino sperimenta:

  • l’emozione di un tuffo riuscito bene,
  • la frustrazione di una capriola che purtroppo non è venuta,
  • l’orgoglio di un gioco ideato, strutturato e organizzato da lui,
  • la delusione per un tempo dei giochi che non è mai abbastanza lungo.

La Psicomotricità è questo, una palestra di Emozioni da allenare attraverso il gioco, il movimento e le esperienze.

Nessuno di noi nasce pronto e preparato a vivere, gestire e riconoscere le proprie emozioni. Forse, noi adulti, non ce lo ricordiamo più ma anche noi abbiamo dovuto imparare a farlo e l’unico modo che abbiamo per imparare qualcosa di nuovo è viverlo, provarlo e riprovarlo. Come una poesia, andare in bicicletta, scoprire che l’amicizia è un sentimento meraviglioso, accettare che un brutto voto a scuola non equivale ad un giudizio di inadeguatezza perentorio, come imparare a scrivere o a leggere, come la frustrazione che si prova nel cercare di imparare una cosa che non riesce, come un lutto o un grande amore.

L’essere umano si deve allenare per imparare a convivere con le proprie emozioni e non è cosa da poco. Ne per grandi ne per piccini.

La Psicomotricità, parlando con il linguaggio dei bambini, li aiuta a fare questo: sperimentare emozioni.

“Il gioco nel bambino non ha pause né vacanze, è un bisogno continuo di fare, conoscere, capire, creare. E’ un lavoro felice che stimola l’apprendimento, l’organizzazione del pensiero, la socialità.” (Mario Lodi)

Vi sembra cosa da poco?